giovedì 10 maggio 2012

Valutazioni ambientali. Le procedure di VAS, VIA, AIA e VI nel governo del territorio. Con CD-ROM

Le politiche di sviluppo e di trasformazione territoriale più recenti se, per un verso, continuano sostanzialmente a riferirsi sempre allo stesso quadro normativo, che è quello che definisce la famiglia di strumenti urbanistici codificata nella Legge n. 1150/1942, per l’altro s’inseriscono nel contesto di uno scenario culturale profondamente mutato rispetto a prima. Alcuni principi, come quelli di garanzia di risultato delle scelte di pianificazione, soft regulation, perequazione distributiva, percorsi negoziali, concorrenza ed evidenza pubblica, hanno sostituito quelli di prescrizione, precetto, zoning, esproprio. Tra le istanze maggiormente condizionanti le odierne politiche urbane e territoriali, vi sono quelle che concernono la salvaguardia delle risorse ambientali (aria, acqua, suolo, ecosistema, paesaggio, cultura, ecc.).

Esse infatti, in quanto beni comuni, costituiscono un patrimonio collettivo fondamentale da non disperdere ma, anzi, da tutelare e valorizzare secondo i principi dello “sviluppo sostenibile”. Il concetto di “ambiente”, quindi, concentra in sé tutta una molteplicità di beni e di interessi meritevoli di particolare salvaguardia. Beni e interessi tuttavia eterogenei, frammentati e differenziati, non riconducibili a formulazioni generiche, globalizzanti e omnicomprensive. A proposito del complicato rapporto tra ambiente e pianificazione territoriale non va sottaciuto il fatto che se, da un lato, quest’ultima manca tuttora dell’attesa organica riforma nazionale, dall’altro ha comunque seguito, negli ultimi due decenni, un percorso evolutivo particolarmente spinto nel modo di relazionarsi con le innumerevoli questioni di matrice ambientale.

Questo grande processo è stato innescato e favorito dalla riforma in chiave federalista del Titolo V della Costituzione, motivo per cui la sede privilegiata di tutte le innovazioni è stata individuata, quasi con naturalità, nel governo del territorio, materia attribuita alla competenza delle Regioni. E così ritroviamo le procedure di valutazione ambientale praticamente in tutte le legislazioni regionali emanate in materia di pianificazione degli usi dei suoli, dato che già prima del recepimento nazionale della Direttiva comunitaria n. 2001/42/CE, avvenuto con il D.Lgs. n. 152/2006 (Codice dell’ambiente) e il successivo correttivo D.Lgs. n. 4/2008, in molte Regioni (Toscana, Umbria, Piemonte, Emilia Romagna, ecc.) erano state introdotte procedure di valutazione ambientale di progetti nonché di politiche, piani e programmi.

Le disposizioni del Codice dell’ambiente (oggetto di diversi provvedimenti apportanti modifiche e correzioni, in ultimo con il D.Lgs. n. 128/2010) hanno ora reso indissolubili le procedure di valutazione ambientale dalle procedure di valutazione tecnica finalizzate all’approvazione di determinati progetti e di tutte le forme di strumenti o programmi urbanistici di tipo generale. Tutto ciò comporta, inevitabilmente, sensibili ricadute anche sotto il profilo dell’aggiornamento formativo/conoscitivo nel mondo delle professioni tecniche. Questo testo si propone pertanto come ausilio e compendio strumentale per i tecnici che quotidianamente operano sul territorio. Lo sviluppo del tema si articola attraverso un percorso logico suddiviso in quattro passaggi che corrispondono alle quattro parti del libro.

Per maggiori informazioni: il volume "Valutazioni ambientali. Le procedure di VAS, VIA, AIA e VI nel governo del territorio. Con CD-ROM", 2ª ed., di Massimo Aleo, edito da Grafill, è in vendita anche su IBS.it al prezzo di Euro 38,00 (Attualmente è in offerta, con lo sconto del 15%, al prezzo di Euro 32,30).

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