lunedì 29 ottobre 2012

La poetica di Steve Jobs. Estetica, morale e ontologia nel genio tecnologico

Chi era davvero Steve Jobs? Un genio informatico venuto fuori solo da un contesto stimolante e creativo o qualcosa di più? Fa un certo effetto, agli occhi di chi lo conosce tramite le invenzioni che ha contribuito a diffondere in tutto il mondo, sapere che abbandonò anzitempo l'università, o che fu licenziato dalla Apple proprio nel momento in cui la sua carriera era in ascesa.

Davide Gravellini, al di là delle note biografiche, sceglie di porre alcune riflessioni a partire dal famoso discorso tenuto da Steve Jobs a Stanford davanti a una platea di studenti neolaureati. Non un intervento qualunque, ma una dichiarazione di fedeltà ad alcuni principi ispiratori. E come non affrontarlo dunque a partire da concetti di ordine filosofico? Dal testo emerge in modo chiaro come nella figura del grande genio abbiano giocato un ruolo fondamentale pensieri e intuizioni che vanno oltre il rigore e la disciplina scientifica. Un esempio per tutti di come, per avere successo, alle capacità tecniche vanno sempre unite qualità di altro genere.

Per maggiori informazioni: il volume "La poetica di Steve Jobs. Estetica, morale e ontologia nel genio tecnologico" di Davide Gravellini, edito da Gruppo Albatros Il Filo, è in vendita anche su IBS.it al prezzo di Euro 9,50 (Attualmente è in offerta, con lo sconto del 15%, al prezzo di Euro 8,08).

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