Può essere soprattutto un’opportunità per avviare un’impresa in proprio senza tanta burocrazia e pagando relativamente poche tasse il nuovo regime agevolato unico per professionisti e micro imprese con ricavi massimi tra i 15.000 e i 40.000 euro, introdotto dalla Legge di stabilità.
Ammesse le esportazioni e, con limiti, le spese per i dipendenti. Adempimenti fiscali supersemplificati, niente IVA, niente Irap, niente studi di settore, niente ritenuta d’acconto. Imposta sostituiva unica al 15 per cento con taglio della base imponibile per la fase di avvio dell’attività e in caso di fatturato inferiore ai 15.000 euro.
Il nuovo regime non ha scadenza e vi può accedere anche chi è già in attività. I precedenti regimi agevolati sono ancora utilizzabili fino alla naturale scadenza dei termini. Nel caso di attività commerciali sparisce il minimale sui contributi previdenziali che saranno dovuti solo in base al fatturato effettivo. Per chi è già titolare di una partita IVA, invece, occorre fare i conti con attenzione con le nuove caratteristiche in termini di tetti all’imponibile e reddività per verificare se conviene passare al nuovo regime forfettario, mantenere quello attuale se si tratta del vecchio regime dei minimi, oppure optare per il regime IVA ordinario.
Indice
- Premessa
- 1. Semplificazioni e nuovi requisiti
1. Caratteristiche generali - 2. Requisiti generali - 3. Le differenze con il precedente regime dei minimi - 4. I regimi IVA in vigore - 5. Contribuenti privati e imprese familiari - 6. Le regole per chi è già in attività - 7. Ricavi e redditività - 8. I calcoli in concreto - 9. Attività diverse svolte contemporaneamente - 10. I soggetti esclusi dal nuovo regime - 11. Le attività che precludono l’accesso - 12. La cessione delle partecipazioni in società - 13. I limiti in caso di contemporanea attività di lavoro dipendente - 14. Le operazioni sull’estero - 15. Lo stock degli investimenti - 16. Le spese per il personale - 17. Opzione per l’accesso in caso di nuove attività - 18. Passaggio al forfettario per chi è già operativo. - 19. Nuovi minimi e regime per le nuove attività fino a scadenza naturale - 2. La disciplina IVA
1. Le operazioni in franchigia - 2. Gli obblighi contabili - 3. Le operazioni sull’estero - 4. Il passaggio di regime ai fini IVA - 5. L’ultima dichiarazione annuale prima del regime forfettario - 3. La tassazione
1. Base imponibile e aliquota d’imposta - 2. La rilevanza del reddito ai fini dei carichi di famiglia - 3. Le perdite delle imprese già operative - 4. Accesso al regime da valutare con attenzione per chi ha spese detraibili dall’Irpef - 5. Riduzione d’imposta per l’avvio dell’attività - 6. Chi può avere le agevolazioni fiscali per le nuove attività - 7. La partecipazione a società di persone - 8. Le norme transitorie per i precedenti regimi - 4. Obblighi amministrativi e pagamento delle imposte
1. Documentazione e altri adempimenti - 2. L’imposta nel primo anno di attività - 3. L’esenzione dalla ritenuta d’acconto - 4. Niente studi di settore - 5. In caso di imposte e deduzioni rinviate prima dell’accesso al regime - 6. Sanzioni per attestazioni infedeli sul possesso dei requisiti - 7. La fuoriuscita dal regime - 8. Evitati i salti d’imposta - 5. La previdenza delle partite IVA
1. Le Casse private - 2. Contributo soggettivo e contributo integrativo - 3. Il contributo integrativo minimo - 4. I professionisti senza Cassa - 5. Contributo per l’indennità di maternità - 6. Contributi calcolati sull’imponibile - 6. Il nuovo regime per le imprese
1. Regime contributivo senza minimale - 2. Il regime ordinario della gestione commercianti e artigiani - 3. I vantaggi dell’opzione - 4. La previdenza in caso di collaboratori - 5. Le date per i versamenti - 6. Agevolazioni a domanda - Appendice normativa
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge di stabilità (estratto)
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