domenica 28 dicembre 2014

Ravvedimento operoso 2015. Cosa cambia dopo la Legge di stabilità

Ravvedimento operoso 2015. Cosa cambia dopo la Legge di stabilità
In questa sede, partendo dall’analisi delle motivazioni che hanno suggerito l’introduzione dell’istituto del ravvedimento operoso prima e della sua riforma ora, percorreremo prassi, esempi e modalità di calcolo della sanatoria, avendo cura anche di trattare gli effetti su aziende, privati e Pubblica Amministrazione.

È ormai noto a tutti che negli ultimi anni l’Italia sta attraversando un periodo particolarmente difficile sia in materia di stabilità politica che di stabilità economica.
La crisi ha pesantemente colpito quasi tutti i settori; la bilancia tra aziende che nascono e aziende che chiudono o peggio ancora soccombono schiacciate dai debiti è purtroppo drammaticamente a favore di queste ultime.


Il debito pubblico cresce vertiginosamente, la gente arranca, sempre più famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese, il numero degli inoccupati, disoccupati o beneficiari degli ammortizzatori sociali quali mobilità, indennità aspi sono sempre di più.

In questo contesto anche il contribuente che fino a qualche anno fa, consapevole del proprio ruolo nei confronti dello Stato, con puntualità rispettava i propri impegni ed i propri adempimenti fiscali, fa davvero fatica a mantenere il passo tra i tanti impegni economici e le sempre più pressanti scadenze fiscali.

Da qui la distinzione doverosa e politicamente, non solo umanamente, corretta tra gli evasori per principio (ovvero coloro che non intendono partecipare alla spesa pubblica attraverso il pagamento delle imposte, vedi per esempio i così detti evasori totali) e coloro che, pur volendo, non hanno sufficiente liquidità per poterlo fare (evasori di necessità – resi tali dalla crisi).
Pagare le imposte, contribuire così al Bilancio dello Stato è un dovere di tutti i contribuenti, cercare che questo risulti quanto più possibile sostenibile ed attuabile diventa dovere dello Stato.
In quest’ottica l’istituto del ravvedimento operoso raggiunge due obiettivi: concedere al contribuente “volonteroso” la possibilità di pagare le imposte, seppure rateizzate e maggiorate di sanzione (ridotte) e di interessi ma in tempi più lunghi, e permettere allo Stato la copertura della Spesa Pubblica attraverso un incasso, seppure dilazionato, ma programmato e costante.

A maggiore ragione assume importanza la riforma dell’istituto del ravvedimento operoso contenuto nella Legge di Stabilità, il cui Disegno di Legge è in corso di approvazione, che avrà effetto a partire dal 2015 e che speriamo possa avere un impatto positivo almeno sulla riprogrammazione degli impegni fiscali dei contribuenti.

Indice
  • Sintesi
  • Premessa
  • 1. Definizione di ravvedimento operoso
  • 2. La storia
  • 3. Condizioni soggettive – Chi può accedere al ravvedimento operoso
  • 4. Condizioni oggettive che rendono applicabile il ravvedimento operoso
  • 5. Ambito di applicazione
  • 6. I vari tipi di violazione
  • 7. Comportamenti antigiuridici
  • 8. Concetto di formale conoscenza
  • 9. Concetto di contestualità
  • 10. Decorrenza del termine per il ravvedimento operoso
  • 11. Irrogazione delle sanzioni
  • 12. Sanzioni e interessi
  • 13. Modalità di versamento

Per maggiori informazioni: l'eBook "Ravvedimento operoso 2015. Cosa cambia dopo la Legge di stabilità" di Marta Bregolato, edito da Fisco e Tasse, è in vendita in formato ePub su IBS.it al prezzo di Euro 8,49 ed in formato Kindle su Amazon.it al prezzo di Euro 8,49.

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